Per ogni neo mamma arriva il momento in cui, volente o dolente, dovrà rivolgersi ad una babysitter. Magari per qualche occasione saltuaria – una cenetta romantica come una volta o solo un cinema? – oppure più con continuità, a sostituzione dell’asilo nido o come doposcuola. Qualunque sia l’esigenza, è fondamentale per un genitore scegliere una tata che possa confortarlo e rassicurarlo. Insomma, su cui non avere dubbi.
Certo la conoscenza reciproca si strutturerà settimana dopo settimana, ma fin dal primo colloquio con l’aspirante babysitter è fondamentale individuare che tipo di persona dovrà seguire i nostri bambini.
Come spiegano da Sitter-Italia, sito specializzato nella ricerca di babysitter, una mamma dovrebbe prepararsi alcune domande prima di fissare l’incontro.
Tramite la ricerca sul sito Sitter-Italia, potete selezionare alcuni candidati in base al curriculum, alle esperienze alle eventuali referenze, visionare alcuni dati significativi (lingue parlate, disponibilità di orari, patente, disponibilità a fare lavori domestici); e organizzare i colloqui.
Secondo gli esperti, ecco le 10 domande da fare alla baby sitter:
1) Approccio al gioco.
Qual è l’approccio al gioco della baby sitter? Sarebbe infatti utile farsi raccontare una giornata tipo, la tipologia di giochi che intende fare in base all’età, la sua propensione a fare passeggiate all’aperto. Sembra una domanda banale, ma ha mai aperto un passeggino? Per fortuna ci sono passeggini che si aprono con una mano sola come il trio Book Peg Perego.
2) Primo soccorso.
Qual è il grado di conoscenza per un eventuale intervento di primo soccorso? Sperando di non averne mai bisogno, una tata fidata dovrebbe avere qualche nozione, come la disostruzione delle vie aree ma anche semplicemente l’uso del ghiaccio e o del gel all’arnica in caso di colpi.
3) Esperienza.
Qual è la sua esperienza con bambini molto piccoli in fatto di cambio pannolini, preparazione pappe, bagnetto? Se di tenera età, i bimbi avranno bisogno di un’assistenza più qualificata. Certo anche le babysitter più giovani, con il vostro aiuto, potranno imparare a gestire i neonati, ma sarebbe meglio verificare l’esperienza vissuta fino ad oggi dalla singola persona.
4) Educazione allineata con quella dei genitori.
In che modo cercherà di rispettare e proseguire l’educazione che i genitori auspicano per i propri figli? Per evitare di avere degli scontri nel tempo meglio mettere prima i paletti: orario per la nanna, autorizzazione a mangiare dolci e bevande gassose e così via. Qual è l’approccio della babysitter in tal senso?
5) TV e videogiochi.
Televisioni: tasto dolente. Se c’è la babysitter non dovrebbe esserci bisogno della televisione o dei videogiochi. Ma può capitare. Lei cosa ne pensa?
6) Cellulare.
E’ un tema molto attuale. La tata può usare il telefono durante il ‘servizio’? Per cosa? Solo per comunicare coi genitori o anche per restare a contatto con amici e fidanzati o per far vedere video e cartoni ai bambini? Indagare è ormai consigliabile. Soprattutto se non si condivide l’uso eccessivo dei dispositivi.
7) Lingue straniere.
Se la conoscenza di una lingua straniera è una delle caratteristiche che vi ha attratto verso quel candidato, sarebbe forse il caso di ritagliare qualche minuto del colloquio per interagire in lingua. E se non si conosce? Sentire come si districa con una musicalità diversa da quella italiana, può già essere indicativo
8) Automunita?
Patente: il fatto che la tata abbia la patente non vuole dire che si senta di trasportare i bambini. Per molti la responsabilità è troppa. Meglio chiarire subito se è disponibile a ritirarli a scuola/asilo e portarli alle varie attività pomeridiane. O se ha soluzioni alternative in proposito come utilizzare il passeggino e Pliko Mini offre massima libertà di movimento col minimo ingombro.
9) Domanda che sembra scontata, invece non sarebbe da sottovalutare.
Ultima domanda ma non certo per importanza: ama i bambini? Sembra banale ma per condividere tante ore con i piccoli bisogna prima di tutto essere guidati da passione e sentimento. E non esercitare la professione solo per denaro.
10) Compenso.
A proposito, il compenso è per molti genitori un tasso dolente: meglio definire subito la richiesta della babysitter ed eventualmente fare una controproposta se non si è d’accordo sulla cifra ma si è comunque interessati a quel profilo. Il dialogo è, come sempre, un aiuto prezioso in ogni forma di collaborazione.