Mi chiamo Rosy, sono mamma di Alyssa che a luglio compirà 3 anni. Sono impiegata ufficio export e da un po’ gestisco (tempo permettendo) il mio blog MammaEOltre. Negli ultimi decenni la figura della mamma è cambiata. Io sono stata la donna di oggi che per niente pensa alla maternità e a creare una famiglia, ma bensì al lavoro, divertimento, viaggi. Poi un giorno mi sono fermata a pensare. Ma che vita è una vita senza famiglia, senza figli? Il lavoro per fortuna ce l’ho (ai tempi di oggi occorre dire fortuna), qualche viaggio l’ho fatto, nella mia giovinezza mi sono anche
divertita, ed ora… Che faccio nella mia vita presente e futura? Come saremo io mio marito da vecchi senza aver creato una famiglia? Soli.
Non avevo più stimoli o scopi per andare avanti. Un figlio ti darà per tutta la vita uno scopo. Allora mi decisi e convinsi mio marito a crearci una famiglia, da premettere che ero la tipica donna che non sa neanche tenere un bambino in braccio o cambiare il pannolino. Un’imbranata!!! E’ stata la decisione più bella della mia vita.
1. Non sottovalutare: Per la mia esperienza io consiglio di non sottovalutare i consigli degli esperti. Sono stata seguita per tutta la gravidanza ed anche dopo dall’Asl di Vestone (Consultorio). Senza spendere nemmeno un euro ho avuto a mia disposizione un’intera equipe di esperti. Dall’ostetrica al ginecologo, dallo psicologo al dietista. Mi sono trovata benissimo soprattutto con una ostetrica che era più un’amica, mi ascoltava sempre per qualsiasi mia preoccupazione, paura o dubbio e mi dava dei consigli che ho sempre seguito. Mi rispondeva al telefono sempre anche di domenica o di sera tardi. E’ stata favolosa. Anche durante il parto pensavo a tutto quello che mi aveva consigliato lei ed avrei voluto che fosse lei a farmi partorire.
Mi ha aiutato anche dopo la nascita per l’allattamento ed anche quando ho deciso di smettere di allattare, per lo svezzamento e la crescita della bambina. Mi ha insegnato anche a cambiare il pannolino, ero una perfetta imbranata. Soprattutto nella prima gravidanza le paure e i dubbi sono tantissimi, visto che non si sa cosa succederà e quindi avere un aiuto di un esperto che ti possa spiegare quello che succede secondo me è una buona cosa. Occorre naturalmente che si instauri un rapporto di fiducia e complicità come è stato per il mio caso.
2. Non sopravvalutare: Naturalmente non si deve seguire tutto quello che viene raccontato o letto, ognuno dovrà decidere secondo le proprie esigenze. Ogni gravidanza e parto sono eventi unici e quindi ogni esperienza è diversa. Non ascoltare però tutti i pregiudizi e le sciocchezze che sono sempre stati raccontati e le tragedie che tutte quelle che hanno avuto figli raccontano. Non si capisce perché quando si è in gravidanza la gente e anche alcuni familiari invece di raccontarti cose belle fanno del tutto per farti spaventare. La mia esperienza è stata bellissima e vorrei che le donne affrontassero la gravidanza ed il parto con più semplicità. Un esempio che mi è capitato di sopravvalutare, ho letto su Internet che se si è positive allo streptococco occorre fare l’antibiotico almeno 4 ore prima del parto oppure farlo al bambino quando nasce perché si possono avere conseguenze gravi. Bene io ero positiva ed ho avuto per l’ultimo mese questa ossessione dell’antibiotico. La mia amata ostetrica mi rassicurava che non c’erano problemi e che in ospedale in un modo o nell’altro l’antibiotico l’avrebbero fatto. Ma io avevo l’ossessione che in ospedale si sarebbero dimenticati di farmelo. Fatto apposta ho partorito prima delle 4 ore quindi dovevano fare l’antibiotico anche alla bambina. Sono stata tutto il tempo del parto fino all’indomani a chiedere se erano sicuri di aver fatto l’antibiotico. Non sopravvalutare inoltre le persone che dicono anche io ho avuto figli e quindi ascolta me. Tutte mi raccontavano la tragica esperienza della manovra che fanno durante il parto “sono saliti sulla pancia con le ginocchia”, “mi hanno fatto morire con i gomiti”. Anche a me hanno praticato questa manovra perché non riuscivo a spingere bene ma io in quel momento volevo che lo facessero perché mi stavano aiutando e sentivo che quando con il gomito mi schiacciavano la pancia la bambina scendeva. Forse ho una soglia del dolore alta ma per me questa pratica non è stata tragica, è stata più sgradevole l’ostetrica che per sbrigarsi mi urlava e mi trattava male.
3. Se hai bisogno d’aiuto: Chiedi alle persone di cui ti fidi e non vergognarti per qualsiasi domanda anche stupida. A me, oltre l’ostetrica, aiutava mia sorella che aveva partorito da poco, mia mamma ed anche il mio papà, e mio marito mi sosteneva in tutto. E’ stato ed è fantastico.
4. Non potrai fare a meno di: Tuo marito. E’ importante essere uniti, prima durante e dopo. E la tua famiglia.
5. Il mio motto per i momenti disperati: Da quando esiste l’umanità tutte le donne hanno sempre partorito e accudito i loro figli, quindi anche io ce la farò. E’ la natura ed è l’instinto materno che ti aiuta. Ed è vero. Se si pensa alla natura stessa quanti aiuti dà, come per esempio il latte materno per sfamare il cucciolo. E ad ogni problema c’è una soluzione, basta cercarla.