Valentina è nota in Rete come Valewanda, è avvocato ma solo “sulla carta”, ha tre figli maschi a suo dire scatenati. Ama leggere e fare all’uncinetto ma anche il cinema, i viaggi e andare in bicicletta ascoltando la musica.
I suoi consigli sono una finestra sul suo mondo accogliente e affettuoso: non vi viene voglia di entrare?
1. Non sottovalutare i propri limiti, i segnali che il proprio fisico ci da. In realtà, a essere onesta, ignoro questo monito da sempre, e continuo imperterrita a voler fare tutto, troppo, sempre. A furia di dividermi in centomila pezzi, dormendo poco, correndo, facendomi in quattro per tutti, sono arrivata addirittura a prendermi una polmonite, un mese forzato a casa senza poter far niente. Da allora, quantomeno una volta alla settimana, evito di andare a letto all’una e mi concedo una sera riposante con un libro sotto le coperte. E mi rigenero.
2. Non sopravvalutare le mamme che sembrano perfette, quelle che sanno sempre come ci si muove in tutte le situazioni, che non tentennano mai, che hanno sempre la risposta per tutto, che non hanno dubbi. E’ normale a volte non sapere, ammetterlo è già un bel passo avanti: la risposta non è mai una sola, e ognuno ha la sua, a seconda del proprio momento e del proprio bambino. Diffida da chi ne vuol sapere più di te: solo tu sai quello che senti, e le sensazioni a volte non sbagliano.
3. Se hai bisogno d’aiuto non aspettare che siano a gli altri a percepire la tua difficoltà, anticipali e chiedi. Spesso qualcuno vorrebbe aiutarci ma teme di invadere, prendi il telefono e chiama, un parente, un amico, un conoscente, una baby sitter, chiunque possa darti una mano. Anche una passeggiata di pochi minuti in alcune occasioni può aiutarci a prendere aria, bastano due passi, il giro dell’isolato, una sosta ai giardinetti sotto casa con un giornale, aiuta davvero.
4. Non potrai fare a meno di non potrai fare a meno di una valvola di sfogo, una qualsiasi, una cena con un’amica, un pranzo all’aria aperta, una lezione di yoga, una serata di birra e patatine, un giro in bici, un bagno lento con un libro, un cinema al secondo spettacolo. Quando posso la mia uscita me la concedo, fa bene allo spirito e mi riappacifica col mondo.
5. Il mio motto per i momenti disperati “Domani è un altro giorno”: me lo dico sempre quando sono giù e ho una montagna da scalare. Ci provo, se vedo che la lucidità vacilla chiudo tutto e penso che la mattina dopo, magari con un bel sole, potrò vedere le cose da un’altra prospettiva a riprovare, spesso funziona!