Giuliana si definisce blogger, semiologa, web addicted e segue online diversi progetti. Uno di questi è il blog MammaInCorriera che lei stessa ci racconta così:
“Ho aperto il mio blog perché volevo dimettermi da mamma. Non sopportavo più tutti gli stereotipi sulla maternità, i fiorellini e i palloncini, quella sacralità che alla lunga può uccidere, perché in suo nome si relegano le mamme in ruoli asfissianti e buoni solo per gli altri. All’inizio ero molto acida, ma col tempo ho incontrato (soprattutto sul web) altre mamme che la pensavano come me, e lentamente ho ricominciato a sentirmi una persona. E’ stato un percorso lungo e tortuoso, e non finisce mai, credo, ma confido nel fatto che prima o poi ci riuscirò.”
“Ho aperto il mio blog perché volevo dimettermi da mamma. Non sopportavo più tutti gli stereotipi sulla maternità, i fiorellini e i palloncini, quella sacralità che alla lunga può uccidere, perché in suo nome si relegano le mamme in ruoli asfissianti e buoni solo per gli altri. All’inizio ero molto acida, ma col tempo ho incontrato (soprattutto sul web) altre mamme che la pensavano come me, e lentamente ho ricominciato a sentirmi una persona. E’ stato un percorso lungo e tortuoso, e non finisce mai, credo, ma confido nel fatto che prima o poi ci riuscirò.”
Ecco i suoi preziosissimi tips.
Non sottovalutare
Il bambino. E’ piccolo, non scemo. Ascolta, ragiona, elabora strategie. Sente se ci sentiamo in colpa e picchia duro dove fa più male, perché sa perfettamente quali sono i punti in cui siamo più vulnerabili. Ma anche, può esserci di grande aiuto e supporto se glielo chiediamo, e magari può diventare la chiave per superare le nostre insicurezze. L’importante, credo, è considerare anche lui una persona (come dovremmo sentirci noi al di fuori del ruolo di genitori).
Non sopravvalutare
Le altre mamme. Sono come noi, vanno per tentativi, anche se poche di loro sono disposte ad ammetterlo e vogliono farci credere di conoscere il segreto per essere delle “brave madri”. Prima o poi anche queste ci arrivano, al momento in cui verranno spiazzate.
Se hai bisogno di aiuto
Non esitare a chiederlo. Nessuna è Wonder Woman. Va bene tutto: il compagno, gli amici, le altre mamme (vedi sopra), i nonni, i vicini; ma anche uno psicologo o un bravo coach, quando la situazione è proprio ingarbugliata. Dalla logistica alla salute, le situazioni che è difficile affrontare da sole sono innumerevoli. E in questi casi spesso una telefonata ti salva la vita. Letteralmente.
Non potrai fare a meno di
…Chiedere aiuto, prima o poi. L’importante è rendersene conto prima che la situazione precipiti.
Il mio motto per i momenti disperati
Se ce l’ha fatta [inserire un personaggio improbabile che nonostante tutto si è riprodotto e i cui figli sono sopravvissuti] posso farcela anch’io.
Se ce l’ha fatta [inserire un personaggio improbabile che nonostante tutto si è riprodotto e i cui figli sono sopravvissuti] posso farcela anch’io.