Letizia Quaranta ha portato in Rete un’esperienza personale traducendola in un progetto alla portata di tutti. Con il suo BilinguePerGioco, infatti, si propone di insegnare ai genitori, madrelingua e non, come avvicinare i loro figli alle lingue in modo divertente. Un progetto che è il suo sogno, la sua quotidianità, la sua visione, come traspare anche nei consigli che ha voluto condividere con noi.
1. Non sottovalutare Le capacità dei bambini. Se ci sembrano tutti geni (alzi la mano chi non lo ha mai pensato) è un po’ perchè siamo inevitabilmente poco obiettivi e un po’ perché li sottovalutiamo. In un certo senso i bambini sono dei geni, perché la velocità a cui imparano e la complessità di ciò che imparano è semplicemente sbalorditiva (pensiamo solo cosa vuol dire imparare a parlare, estrarre suoni, significato e sintassi da un continuo di suoni che ci investono da mattina a sera).
2. Non sopravvalutare Le tue capacità. Durante la maternità farò questo, e quello, e inizierò a… e finirò di… tanto dormirà sempre. Ci cascano tutte, e io non sono eccezione, ma il bello è che ci cascano anche quelle che sono al secondo figlio… Poi inevitabilmente non si fa né questo né quello, raramente si inizia a… e quasi mai si finisce di… Un po’ perché non è vero che dormono sempre, un po’ perché per accudirli ci sono mille cose da fare anche quando dormono, e molto perché una neomamma non è più la macchina da ufficio, è una bomba di ormoni e può passare ore a spupazzarsi un piccolo che dorme. Anche qui io non sono un’eccezione, durante la maternità non ho fatto quasi nulla di ciò che mi ero ripromessa, in compenso, va detto per completezza, ho fatto una cosa importante che non mi ero ripromessa, almeno non coscientemente, ho impostato il bilinguismo di mio figlio con accuratezza.
3. Se hai bisogno d’aiuto Chiedilo. In genere non mancano le persone disposte ad aiutare una mamma, spesso ci sono persone che farebbero di tutto per aiutare, per spupazzarsi un po’ il piccolo, giocarci un po’. Certo chiedere aiuto vuol dire accettare che non si può fare tutto da sole, vuole dire anche rinunciare ad un po’ di controllo. E’ il caso di farlo. Mettere al mondo i figli e occuparsene non è cosa da fare da sole, da che mondo è mondo le donne collaborano nell’occuparsi dei bambini, recentemente anche alcuni uomini (papà o nonni) vogliono partecipare. Pretendere di fare tutte da sole vuol dire non aver centrato il problema… Sei umana anche tu. Welcome to the club!
4. Non potrai fare a meno di Cantare. Cantare per farlo addormentare o per svegliarlo. mentre lo cambi e mentre gli dai da mangiare. Cantare per distrarlo, perché non pianga, perché il viaggio in macchina duri meno. Cantare per passare il tempo e ballare per farlo ridere. E per inciso, anche cantare per trasmettere una seconda lingua…
5. Il mio motto per i momenti disperati C’est la vie. Nessuno ha mai detto che avere figli fosse facile. Bello sì, facile no. Forza e coraggio, domani mattina, quando ci faremo le coccole nel lettone, dimenticherò che stasera sono esasperata e non ne posso più.